Cos’è la tentazione?
La tentazione è spiegata molto chiaramente nella Bibbia (lettera di Giacomo):
Beato l’uomo che sopporta la tentazione, perché una volta superata la prova riceverà la corona della vita che il Signore ha promesso a quelli che lo amano. Nessuno, quando è tentato, dica: «Sono tentato da Dio»; perché Dio non può essere tentato dal male e non tenta nessuno al male. Ciascuno piuttosto è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce; poi la concupiscenza concepisce e genera il peccato, e il peccato, quand’è consumato, produce la morte.
Crediamo che il primo passo per non peccare sia riconoscere la tentazione. Una volta riconosciuta, non necessariamente porterà al peccato, perché è possibile resistervi.
Se fosse semplice resistervi non si chiamerebbe tale, per cui all’inizio può essere difficile farlo, e può essere altrettanto semplice ricadervi anche dopo lunghi periodi, similmente a un vizio. Il segreto è chiedere l’aiuto di Dio, perché molte cose vengono da Dio e non dall’uomo.
Chi è soggetto alla tentazione?
Lo siamo tutti, fedeli e non.
Se sei un fedele
Per nostra esperienza, la tentazione può essere più forte in momenti particolari, ad esempio in concomitanza con le feste, in modo da impedirci di santificarle.
Un altro esempio di tentazione può essere cedere a peccati di gola o di lussuria prima o dopo la Santa Messa.
Alcune volte la tentazione può impedirci di andare a Messa, ad esempio attraverso litigi, impegni o alternative più allettanti.
Se non credi
Molte persone non si accorgono affatto di passare la vita a seguire una tentazione dopo l’altra, e il primo passo per accorgersene è pregare.
Il secondo è comprendere che possiamo dire di no, e che non è mai troppo tardi per farlo. Il Signore è sempre pronto ad accoglierci. Questo punto è molto importante, si può sempre tornare indietro dal peccato.
Cosa fare dopo aver ceduto alla tentazione?
Dopo aver ceduto alla tentazione e al peccato bisogna proporsi di non cadere nuovamente anziché pensare che ormai non sia possibile tornare indietro. La misericordia insegna che il Signore è sempre pronto ad accoglierci in caso di pentimento sincero.
Non credo, perché dovrei resistere alla tentazione?
Perché la tentazione è frutto del demonio e porta a conseguenze negative.
Perché il demonio ti usa nella sua battaglia contro Dio, sei una pedina a cui vuole rubare l’anima.
Perché assecondare la tentazione porta a una temporanea soddisfazione ma non alla gioia, ecco perché spesso cediamo ripetutamente alle tentazioni.
Perché dietro a una tentazione c’è un demone che si nutre dei piaceri che noi umani ci concediamo, poiché il suo stato non lo consente.
Proprio così, mentre cedi alla tentazione non sei solo o sola. Se i demoni fossero visibili agli occhi, molte persone non li farebbero entrare nelle loro case e nella loro intimità.
Come descritto da Sant’Isidoro di Siviglia rifacendosi a Sant’Agostino:
“I demoni sono spiriti impuri, sottili e vaganti, soggetti nell’animo a passioni, razionali per intelletto, aerei nel corpo, eterni per il tempo, nemici dell’umanità, smaniosi di nuocere, tronfi di superbia, astuti nelle falsità, sempre nuovi nell’inganno. Essi agitano i sensi, sconvolgono i sentimenti, turbano la vita, inquietano il sonno, causano malattie, intimoriscono le menti, tormentano le membra, dirigono le sorti (i responsi divinatori), simulano oracoli con inganni, suscitano la passione d’amore, infondono l’ardore sensuale, si nascondono in immagini sacre; invocati si fanno presenti, si manifestano in forme verosimiglianti, assumono sembianze diverse, talvolta si trasformano in forme angeliche. Costoro caduti per superbia dalla sede celeste, dimorano ora nell’aria” (Cfr. Isidorus, Differentiae, II 28, 93: PL 83, 83)